Oltre le differenze, la forza della rete

Oltre le differenze, la forza della rete

L’associazione Famiglie persone con disabilità Irpea è capofila dell’articolato progetto “Oltre le differenze” per aiutare i genitori a rischio marginalità a conoscere servizi e volontariato.

Paura, incertezza, solitudine. Quando si è genitori di un figlio con disabilità è facile sentirsi disorientati o impreparati.
Ancor di più se si vive in un Paese diverso da quello di origine, in cui non si conoscono i servizi a sostegno. Proprio per questo motivo, si sta realizzando il progetto “Oltre le differenze”, che si sviluppa in tre diversi percorsi formativi per i genitori. Gli obiettivi sono intercettare chi è isolato e ancora privo di una rete di aiuto, favorire il confronto diretto tra genitori che vivono la medesima situazione di fragilità e incentivare il contatto con associazioni per costruire nuovi processi territoriali di partecipazione.

«Grazie alla collaborazione di Fondazione Irpea e di altri nove partner sociali, tra cui Ulss e Comuni – racconta Laura Dalla Nora Pradella, presidente dell’associazione Famiglie persone con disabilità Irpea, capofila del progetto – siamo riusciti a organizzare tre percorsi formativi finanziati da Fondazione Cariparo e riservati a 200 genitori italiani e stranieri di Padova e Rovigo». Il primo percorso “Essere genitori”, in partenza a breve, vuole stimolare il dialogo tra genitori di generazioni, provenienze sociali e culturali diverse, nella costruzione di una positiva rete di sorveglianza contro l’esclusione sociale.

«Questo perché tra i nostri obiettivi – racconta ancora Pradella – c’è anche quello di sviluppare un maggior senso di appartenenza alla comunità e di favorire il passaggio dall’io a un noi». Da gennaio 2023 partiranno i “Gruppi di supporto”. «In questa seconda fase i genitori partecipanti, divisi in diversi gruppi in base all’età dei figli, potranno scambiare esperienze ed emozioni con persone che condividono la loro stessa fragilità, trovando così una preziosa e concreta opportunità di confronto».

A chiudere il cerchio, la terza fase “Fare rete”, per far conoscere le risorse del territorio. «A conclusione del percorso, realizzeremo un ciclo di appuntamenti informativi per favorire l’incontro tra i genitori e le associazioni che offrono servizi di welfare, con lo scopo di facilitare l’accesso a tali servizi in particolare nelle situazioni di fragilità ed emarginazione che si rilevano nelle famiglie di stranieri». Il tutto per promuovere un vero e proprio cambio di paradigma nella risposta ai bisogni delle persone con disabilità e delle loro famiglie. «Affinché il sistema assistenziale funzioni veramente, è fondamentale destinare risorse all’attivazione di percorsi informativi ad hoc. A oggi infatti, per soddisfare il bisogno della persona con disabilità e del suo nucleo familiare, non è più sufficiente limitarsi all’erogazione del servizio, ma al contrario, è necessario investire continuativamente in azioni informative mirate». Solo superando la frammentazione e incentivando la collaborazione tra i vari soggetti, si incrementeranno le possibilità di vita autonoma. Questa è la vera forza della rete.


Articolo su La Difesa del Popolo web del 17/10/2022:
https://www.difesapopolo.it/Mosaico/Fondazione-Irpea.-Stranieri-e-con-figli-fragili

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