Battisti 239, un anno di condominio inclusivo

Battisti 239, un anno di condominio inclusivo

Battisti 239. Il condominio inclusivo è un esempio di vita indipendente da replicare. Un anno fa arrivavano nel loro appartamento Samuel e Dario, che hanno festeggiato con i vicini in giardino. Nello stesso edificio a settembre si sono trasferite Giuliana e Annalisa.

«Ti ricordi quando siamo entrati qui per la prima volta?» domanda Samuel. «A me sembra ieri!» risponde Dario. Eppure è già passato un anno da quando i ragazzi hanno intrapreso il loro percorso verso l’autonomia. «Che bella l’inaugurazione che abbiamo organizzato a settembre! E che emozionante lo spettacolo di teatro nel cortile del condominio».

È tempo di bilanci al Battisti 239 e sotto i primi timidi raggi primaverili ci si lascia trasportare dai ricordi del primo anno vissuto al di fuori delle aree protette della Fondazione.

L’educatore Alberto suona la chitarra, Giuliana lo accompagna con la fisarmonica, mentre Samuel, Dario e Annalisa ringraziano uno a uno tutti gli ospiti che sono riusciti a esserci. «Per festeggiare insieme l’anniversario, hanno deciso di donare a ciascuno dei presenti delle piantine fiorite da portare a casa – racconta Giovanni, l’educatore che li segue – in un anno sono cresciuti davvero molto. Hanno imparato a gestire la casa in autonomia, sono riusciti a integrarsi in un ambiente completamente nuovo e hanno stretto nuovi solidi legami di amicizia».

Sono tanti quindi i motivi per festeggiare. «La prima fase del progetto è stata incentrata sull’inserimento di Dario e Samuel nel nuovo appartamento in via Battisti e ha fatto da attività pilota per quelle successive – racconta Stefano Stortolani, direttore del settore Disabilità – superato questo step abbiamo aperto la possibilità di vivere in autonomia al 239 anche ad altri giovani adulti con disabilità medio lieve. Così, a settembre, Giuliana e Annalisa si sono trasferite in un loro appartamento, tra i ragazzi sono nati legami di amicizia e sono state favorite relazioni di buon vicinato, con diverse attività di conoscenza e aggregazione».

Un nuovo e prezioso tassello, che rafforza ulteriormente il processo di ampliamento della filiera dell’abitare Irpea. «La realizzazione di più contesti abitativi con differenti livelli di assistenza, fa sì che la persona con disabilità abbia la possibilità di ricollocarsi di volta in volta nella situazione residenziale più conforme alle sue esigenze. Possono rientrare in soluzioni abitative maggiormente protettive in caso di difficoltà oppure, al contrario, possono avanzare verso nuovi livelli di autonomia e indipendenza abitativa».

Come è successo per Jenni. «Quando è arrivata in Irpea, nel 2008, ha iniziato il suo percorso nella comunità alloggio Raggio di Sole – racconta Stortolani – Dopo un attento percorso educativo, finalizzato a promuovere la sua autonomia nella gestione della vita quotidiana in ambito domestico, relazionale e sociale, quest’anno Jenny è finalmente riuscita a concretizzare il suo desiderio di vita indipendente trasferendosi nel gruppo appartamento Ca’ Solare, in cui vive attualmente. Sono questi i risultati di valore che intendiamo sviluppare nei prossimi anni».


Articolo su La Difesa del Popolo:
https://www.difesapopolo.it/Mosaico/Battisti-239-condominio-inclusivo.-Sempre-piu-autonomi

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